Wedding Planner – Claudia Carrara intervistata dal Corriere del Veneto
PADOVA – Una buona dose di pazienza, una spruzzatina di ironia, una solida base di fantasia e creatività, una potente iniezione di sangue freddo e innate doti psicologiche e talvolta divinatorie per intuire il «non detto» che si cela dietro alle parole. Queste sono le doti di una wedding planner che si rispetti e che, naturalmente, vanno accompagnate da anni di esperienza magari in affiancamento a grandi aziende che si occupano di organizzare fiere o spettacoli.
Chi si mette in proprio con un piccolo staff di solito non organizza più di quattro o cinque matrimoni l’anno, proprio perché l’evento merita tempo concentrazione e attenzione, non è una cosa che si fa «in serie»: ogni matrimonio è un fatto a sé. Si fa un gran parlare di wedding planner in questi giorni perché una coppia si è lamentata di un catering non all’altezza delle aspettative, ma è un caso fra tanti. La maggior parte dei clienti è soddisfatta del servizio quando si affida a un professionista serio, la cui dote principale è quella di capire chi ha davanti.
Le wedding planner in Veneto sono specializzate anche in matrimoni di coppie che vengono dall’estero per andare a sposarsi tra calli e campielli a Venezia, o nelle ville venete e sui colli. Ma quasi tutte le professioniste che abbiamo intervistato sono concordi nel dire che le coppie «nostrane» sono le più difficili. E tra loro, quelle ancora più complesse sono le più giovani.
«Il primo passo è mettersi attorno a un tavolo e capire non solo chi abbiamo davanti ma quante persone abbiamo davanti», dice non senza un velo di ironia Claudia Carrara, a capo di «Claudia Per voi» di Spinea, che organizza eventi e matrimoni. «Spesso le giovani coppie vorrebbero organizzare il loro matrimonio in un certo modo, ma poi la mamma della sposa ha delle esigenze particolari e si sente da quello che dice la figlia che la famiglia vorrebbe gestire il banchetto in stile diverso. Io cerco sempre di seguire i desideri degli sposi ma non si può non tener conto della famiglia che c’è dietro. Diverso il caso dei cinquantenni al secondo o al terzo matrimonio, che fanno quello che vogliono e che se ne infischiano di ciò che pensano amici e parenti».
Il prezzo di un matrimonio può andare dai cinquemila euro per una cerimonia intima in cui un po’ ci si accontenta, fino ad arrivare ai centomila di un matrimonio sfarzoso dove nessun dettaglio è lasciato al caso: inviti, fiori tovaglie, tableu de mariage, auto, abito della sposa, dello sposo, delle damigelle, le foto, il video, i fuochi d’artificio, la musica, il cibo…
Ma quanto guadagna una wedding planner? Quando l’attività è ben rodata, le entrate annuali possono essere medio alte, 50-60 mila euro l’anno, certo al netto delle spese, ma bisogna essere «nel giro»: fare bene un matrimonio vuol dire carpire l’attenzione di qualche coppia di fidanzati invitati che poi tornano dalla stessa brava organizzatrice. «Ci sono anche tante favole che girano – spiega ancora Claudia – i programmi tivù sui matrimoni alzano molto le aspettative su quello che si può fare con un budget medio».
Ilaria Bandei ha un sito che si chiama «Marryville» e abita a Mestre. Ha cominciato a organizzare matrimoni quando è nata sua figlia, sei anni fa: «Non mi faceva dormire e io dovevo fare qualcosa per far passare il tempo. Poi mi sono specializzata, cerco di mettere sempre gli sposi e gli ospiti al loro agio e capire bene cosa vogliono. Sono esperta nel gestire l’imprevisto, prendo decisioni istantanee senza che nessuno si accorga del disagio, sorrido sempre e mi faccio coinvolgere dagli ospiti. Una volta ho organizzato un matrimonio di stranieri e solo dopo ho scoperto che erano tutti star della tv australiana: sono stati bene, sono felice quando vedo tutti soddisfatti».
Il matrimonio più difficile che ha organizzato Silvia Baldan di «Maison Mariage» di Vigonza è quello di una coppia di Asiago che ha voluto sposarsi in un bosco. «Ero terrorizzata che piovesse. Dovevamo essere pronti a tutto, quella è stata l’unica volta che mi sono sentita davvero tesa. Poi, per fortuna, è andato tutto alla grande e gli sposi erano felici, è questo che conta». Silvia ha organizzato anche il matrimonio vip del rugbista Luke McLean del Benetton rugby: «Avevamo mezza nazionale come ospiti, è stata una bella sfida».
Anche per Silvia il problema sono spesso le mamme delle spose: «Spero sempre che facciano un passo indietro ma più spesso il passo indietro la faccio io perché altrimenti si rischiano conflitti». Silvia si è sposata l’anno scorso, ed è inutile dire che è andato tutto bene. «Tutto perfetto, ovviamente, alcune coppie di sposi cui avevo organizzato il matrimonio anni prima mi hanno fatto il regalo, si sono ricordati di me, mi sono commossa».
di Roberta Polese
Corriere del Veneto
Venerdì 9 Agosto 2019