3 dettagli per una mise en place perfetta
Ciao a tutti,
oggi ho voglia di fare due risate con voi per introdurre l’argomento che desidero affrontare.
Un pò di tempo fa sul mio profilo Instagram ho chiesto ai miei followers se si ricordassero quando Fantozzi si trovava a cena a casa della Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare.
Per chi non se la ricordasse o non l’avesse mai vista riassumo la scena brevemente: ad una cena di gala molto formale, Fantozzi deve mangiare varie pietanze inaffrontabili tra cui un TORDO INTERO. Il povero ragioniere domanda come stia andando la sua performance ma il Direttore Conte Corrado Maria Lobbiam gli risponde “Male,per Dio!”.
E’ una scena memorabile per noi fan di Fantozzi e mi è utile, in modo ironico, per parlarvi dell’argomento di oggi: la mise en place.
Ebbene, cari amici, la mise en place e l’arte di ricevere sono cose assai serie ed è argomento delicato di controllo e doppio controllo.
Da sempre stata molto attenta a questo aspetto nella mia vita privata è naturale che lo sia anche e maggiormente nella professione. Passo parecchio tempo a studiare la tavola per i miei sposi ed è per questo che voglio condividere con voi quelle che a mio modo di vedere sono le caratteristiche essenziali che una mise en place corretta dovrebbe avere:
- LA PRATICITA’: il commensale deve essere sempre a suo agio e consumare nel massimo comfort il suo pasto. Alla fine è sempre una questione di buon senso. In questo modo si evitano tragiche situazioni come quelle vissute dal povero Ugo;
- BUON GUSTO: seguire la moda è giusto e corretto ma è meglio non oltrepassare il limite tra galateo e tendenza. Buone maniere e moda devono convivere in perfetto equilibrio;
- COERENZA: deve essere coerente con lo stile del ricevimento o della cena. Nel caso della foto di copertina vedete che abbiamo usato dei piatti colorati a contrasto con il legno chiaro del tavolo durante un ricevimento allegro e giovane.
Una volta che si seguono queste regole ci si può dedicare alla scelta degli oggetti da usare ( tovagliato, piatti, bicchieri …) e farsi guidare dalla propria capacità di creare stili e suggestioni perché, si sa, anche l’occhio vuole sempre la sua parte.
Buon appetito 🙂
Claudia